Edizioni XII ha ripubblicato Malapunta, un lavoro, passato perlopiù inosservato, di Morgan Perdinka. Il romanzo ha un nuovo restyling grafico, e deve tanto, per questa riemersione dall’oblio letterario e di genere a Danilo Arona, prolifico autore e critico che chi bazzica in determinati generi e sottogeneri ben conosce. Il libro sarà nelle edicole da Luglio 2011.
Cos’è Malapunta? Un’isola, nient’altro che un’isola lì da qualche parte tra l’arcipelago e la Corsica. In questo lembo di terra strappato alle acque sbarca Nico Marcalli, danaroso quarantenne con qualche scheletro nell’armadio e qualche fantasma della mente da domare ed esorcizzare. Per farlo sceglie una dimora particolare, già appartenuta al misterioso Lord Taylor.
Malapunta non sarà il toccasana, cosa che peraltro lui, malato d’inedia, non voleva.
Marcalli, una volta giunto sull’isola, comincia a fare strani sogni.
Sogni che non gli appartengono.
In un altro posto, il gruppo dei survivalist dei redivivi sta mettendo a punto, insieme al professor Carlos Aztarain, un esperimento legato a Malapunta; un esperimento legato ai poteri della mente. Un esperimento dai risvolti imprevedibili, l’esito dello stesso potrebbe far comprendere perché la risonanza di Schumann, il “battito cardiaco” del pianeta, sta crescendo.
E quali saranno le conseguenze.
Quali filo unisce Nico Marcalli alle catastrofi naturali che si stanno susseguendo? E soprattutto chi, oltre a Nico, abita sull’isola di Malapunta.
E perché a Bucarest un giovane assassino chiamato l’orco delle fogne conosce alla perfezione l’isola e i suoi misteri?
Malapunta è un romanzo potente, evocativo, capace di ibidare il thriller con il noir, il gotico con la fantascienza; un romanzo capace di far rivivere un antico passato, un tempo dominato dai misteriosi druidi e dai crudi romani si confronta e si confonde con un drammatico presente in cui è già iniziato il conto alla rovescia verso il Punto Zero, forse l’ultimo giorno del pianeta.
Malapunta. Sono in troppi a conoscerne il nome. Pochi ad averla di vista. Parecchi non sono tornati.
Morgan Perdinka è nato nel 1950 a Roccagrimalda (Alessandria) ed è morto suicida a Milano il 10 dicembre del 2007. Ha iniziato a pubblicare romanzi e racconti alla fine degli anni Ottanta. Dalla metà del decennio successivo i suoi lavori hanno incontrato un successo di pubblico e di critica sempre crescente.
La sua narrativa weird è un personalissimo mix di horror autoctono legato alle paure del territorio, di thriller-noir basato sulla rilettura o interpretazione di reali casi di cronaca nera, di suggestioni derivanti da moderne scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche, e di temi archetipici di stampo lovecraftiano. Numerosi eventi e altrettanti “segni” preludenti alla fine dei tempi, registratisi dopo la sua morte, ammantano la sua opera di una sinistra aura profetica.
Questo l’elenco completo dei libri scritti da Perdinka, dal quale si omettino i molti racconti pubblicati in diverse raccolte in Italia e all'estero:
La Schiena del Drago, 1987; La furia del buio, 1992; Il grande fango, 1994; Mezzanotte, 1997; La maledizione del Palo Mayombe, 1999; Blue Siren, 2000; L'Onda, 2002; Malapunta, 2003; Le Madri dell'Oscurità, 2004; Croatoan, 2006
Si continua a parlare con insistenza di un romanzo inedito, custodito dalla sua agente Cassandra Marsalis, che s’intitolerebbe Miss Continental.
La sua vita, la sua opera e la sua morte misteriosa sono raccontati nel romanzo L’estate di Montebuio (Gargoyle, 2009), di Danilo Arona.
Massimo Bencivenga
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